Risate sotto le bombe

Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, una sera di tardo autunno del 1943. Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio e con la speranza che l’impresario locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso.
Questa la cornice in cui si dipana la trama della commedia musicale Risate sotto le bombe.

Poco dopo l’inizio di una prova generale aperta al pubblico, suona improvvisamente un allarme aereo. Gli spettatori, presi dal panico, scappano dalla sala. La piccola compagnia di attori e cantanti si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico del teatro e lì attende che l’emergenza termini.
Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti ad attendere il cessato allarme in un angusto spazio, che fa affiorare la complessità dei rapporti interpersonali.
Per impiegare il tempo e scacciare la preoccupazione gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il quale vi è speranza di un debutto la settimana successiva in un grande teatro genovese. A complicare la situazione c’è la fame: gli artisti non mangiano da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento.

Risate sotto le bombe è un omaggio affettuoso ai tanti geniali e talentuosi artisti del teatro d’arte varia, che nel periodo tra le due guerre seppero regalare momenti di spensieratezza e divertimento ai nostri genitori e nostri nonni.
I protagonisti della nostra storia sono stati forgiati a somiglianza di artisti realmente esistiti. Le Sorelle Marinetti sono già da anni un trio vocale ispirato all’esperienza umana e artistica del Trio Lescano.

Altiero Fresconi, il capocomico interpretato magistralmente da Gianni Fantoni, ricorda molto da vicino Rodolfo De Angelis, il celebre canzonettista napoletano, artista futurista e capocomico del Teatro della Sorpresa. La soubrette Velia Duchamp, interpretata da Francesca Nerozzi, deve molto del suo profilo umano e artistico alla grande Dina Galli, forse la più famosa attrice brillante milanese della prima metà del secolo scorso. Rollo, il refrenista, interpretato da Paolo Cauteruccio, strizza invece l’occhio a Nunzio Filogamo, che molti ricordano come presentatore radiotelevisivo, ma che negli anni dell’Eiar era celebrato anche come attore e cantante. E per finire Fred, l’aviatore, il cui ruolo è affidato al bravissimo Jacopo Bruno, ha la simpatia e l’animo guascone di uno dei più noti cantanti degli anni Trenta, il fiorentino Odoardo Spadaro.

Ecco qualche immagine dello spettacolo:

Hanno scritto dello spettacolo:

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